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sPETtegoliamo? Quando il gossip abbaia e miagola…

Roberta Mattozzi Colleferro ()
Psicologo
Aree di Competenza: Alimentazione, Ansia e Depressione, Genitori e Figli
Cell.: 3342724735

Il Rapporto Italia 2011 di Eurispes rileva che la maggior parte degli italiani (circa l’88%) ama molto gli animali.

Circa il 40% ha in casa almeno un animale domestico.

La suddetta ricerca mostra che cani, gatti, pesciolini, uccelli, conigli ed altri animali, occupano un posto speciale in casa e nel cuore di chi li adotta, tanto che spesso si sfocia in atteggiamenti di coccole e vizi alla stregua della mania. Basti pensare alle cagnoline con i fiocchetti e i vestitini, alla toletta profumata, alle scarpine e ai numerosi gioielli!

Prendersi cura di un animale è una responsabilità importante, a volte quasi pari a quella necessaria per un bambino..molte donne infatti amano allargare la famiglia con un pet, che possa essere di compagnia anche per i figli. Spesso però chi decide di accogliere nella propria vita un cucciolo, finisce per renderlo parte integrante della propria esistenza, a volte inondando il nuovo amico di aspettative e bisogni personali. Purtroppo ciò accade quando il padrone non ha altri affetti e  probabilmente vive in solitudine, allora il cucciolo diventa un vero e proprio confidente, considerato un punto di riferimento indispensabile e il rapporto si trasforma da padrone-animale ad amico-amico.

Si potrebbe pensare ad una situazione in cui si finisce per scambiare pettegolezzi, rivelazioni piccanti ed impressioni su chicchessia al proprio cane e non all’amico fidato!! Una situazione in cui l’ interlocutore del caso (il cane, il gatto..) non può certo dire la sua o arricchire il gossip in qualche modo!!

In casi come questo l’amico domestico, diventa quasi una persona con cui confrontarsi, cui raccontare cosa si è fatto durante il giorno, cosa si pensa magari della vicina di casa che ha parcheggiato male l’auto, della figlia del macellaio che si sposa o della star del momento che è ingrassata terribilmente !!

Il cucciolo diventa un amico intimo con cui parlare, cui confidare i propri stati d’animo, l’unico che capisce la sofferenza che proviamo e l’unico libero da giudizi, che non  ferisce i sentimenti e che accetta tutto incondizionatamente.

Il rischio quindi è di fare conversazione a senso unico, il gossip diventa unilaterale, il reale confronto viene  a mancare e la vita sociale si impoverisce di autentici scambi di idee. Potrebbe essere lo specchio e il risultato di una difficoltà relazionale, di un supporto sociale e affettivo che induce la persona a rinchiudersi sempre di più in una relazione “di amicizia protetta”, e sigillata dalla fedeltà di un animale. Capita spesso di vedere persone trattare il proprio amico animale come un essere umano, a volte come un figlio, allontanando sempre più la capacità di interagire con altre persone. Si viene a creare il paradosso per cui due specie diverse, l’uomo e l’animale, sono più in armonia che due individui della stessa specie, l’uomo e l’uomo. Questo genere di vissuto potrebbe celare solitudine, isolamento, impoverimento dei legami amicali e affettivi, e fa nascere una riflessione, quella cioè su quanto sia difficile per alcuni, fidarsi di altre persone, confidare i propri disagi e problemi e quindi chiedere aiuto e sostegno.

Sarebbe auspicabile pensare che partendo da questa situazione di accudimento devoto e minuzioso, tutte le attenzioni che vengono rivolte all’amico animale, possono essere una valida apertura verso gli altri “esseri umani”, possono essere vissute in positivo. Si pensi per esempio alle passeggiate con l’amico a quattro zampe, alle uscite per acquistare vestitini e gadget, situazioni ottime anche per conoscere nuovi amici che abbiano la stessa passione per gli animali, riconsiderando quindi le relazioni sociali tra persone, tra le più valide e importanti affinché un individuo possa arricchirsi di emozioni, opinioni, idee ed esperienze autentiche di vita.

Guardando l’altro lato della medaglia è doveroso ricordare che avere la compagnia di un cucciolo e prendersi cura di lui ci fa sentire molto amati, ogni volta che si accarezza il manto, i migliaia di recettori tattili di cui è coperto il nostro corpo vengono stimolati positivamente e trasmettono una sensazione di calore e affetto. Inoltre grazie alle emozioni positive che gli animali suscitano, il cervello produce endorfine, gli ormoni della felicità!

La presenza di un animale può aiutare anche le persone depresse, o le persone che hanno subito la perdita di un familiare, infatti aver qualcuno di cui doversi prendere cura può dare una spinta a riemergere ed aiutare così ad uscire da queste situazioni.

Non si dimentichi  dunque l’importanza della compagnia di un animale, del calore e dell’effetto terapeutico (pet terapy) della vicinanza di un cane, di un gatto..dell’amore e della tenerezza che suscitano questi cuccioli meravigliosi, capaci di donare emozioni positive e gioie immense…bellissime da provare e  bellissime da condividere con altre persone!!

www.dietologica.it

www.eurispes.it

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