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Una pillola al giorno toglie un sano sviluppo dei bambini di torno

Il movimento “Pensare oltre” scende in campo sostenuto da associazioni, federazioni, accademie, aziende e personaggi del mondo della cultura, dello sport e della politica.
Il messaggio è chiaro: “la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) non si cura con le medicine”. La campagna culturale e sociale di Pensare oltre sostiene l’idea che l’infanzia non è una malattia..“perché non accada che l’infanzia diventi un problema da “curare”, anziché l’apertura verso le opportunità della vita, bisogna Pensare Oltre”.
In collaborazione con professionisti della medicina, fumettisti e vignettisti è nato un opuscolo informativo sull’ADHD. In modo chiaro e semplice ci invita a riflettere: è vero che ci sono bambini eccessivamente vivaci e/o distratti ma è inesatto sostenere che sono moltissimi, che si tratta di un disturbo neurobiologico (non ci sono prove scientifiche a sostegno di questa ipotesi), e soprattutto, non si può creare una presunta malattia che raggruppi elementi e situazioni estremamente diversi tra loro.
E i farmaci?
Etichettata come malattia, l’Adhd diventa curabile con l’uso di psicofarmaci approvati e introdotti sul mercato. Si tratta di farmaci come Ritalin, Strattera, Adderal: sono amfetamine, catalogate come droghe!
Sembra, quindi, legittimo riflettere sull’utilizzo del farmaco:
- Sotto il profilo educativo il bambino viene “addestrato” a risolvere i problemi della sua vita (ove questi esistono), con una pastiglia.
- Un adulto o un giovane che assume una sostanza con “effetti mentali” (che altera la mente), è in grado di collegare eventuali sensazioni, percezioni, pensieri alterati che poi “sente”, all’utilizzo della sostanza stessa. Per un bambino di due o tre o quattro anni di vita, questo è impossibile, con tutte le conseguenze che potete immaginare.
Dunque, se si ritiene necessario utilizzare sul proprio figlio questo tipo di farmaci è importante conoscere tutti gli effetti collaterali di queste sostanze, conoscere gli effetti a lungo termine e sapere che si tratta di farmaci che vengono venduti sul mercato della tossicodipendenza.
Ogni bambino ha diritto ad una cura appropriata dei suoi problemi, per questo per tutelare i bambini da false diagnosi in Italia è stato istituito un registro.
E’ l’unico al mondo e permette di monitorare la reale situazione ed evitare di dare psicofarmaci a minori, se non strettamente necessari. Ad oggi si contano 2024 bambini e adolescenti iperattivi iscritti nel database, di questi 1600 stanno seguendo una terapia farmacologica, gli altri hanno già interrotto la cura. La prescrizione può avvenire solo nei Centri di riferimento (120 in tutto il Paese) e la durata della terapia in media è di 14 mesi. Le ricerche hanno dimostrato che l’1% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni ha questa sindrome e di questi solo il 4% arriva a dover assumere farmaci. In America invece la malattia è diagnosticata nell’8% dei casi.
“Le famiglie, le scuole, gli insegnanti, i medici e i terapisti hanno bisogno di più assistenza e informazioni al fine di ri-orientare le loro preoccupazioni e aspettative nei confronti dei loro bambini o scolari, nella certezza che fargli ingoiare una pillola al giorno, ben lungi dall’aiutare a superare problemi di disattenzione e iperattività, significa ingabbiare lo sviluppo del bambino in uno spazio nero di immediata soppressione del sintomo, con conseguenze tremende, che possono arrivare persino ad un celato incitamento alla tossicodipendenza”.
Interesantisimo, mi piacerebe recevere informazioni è i nuovi commenti . Grazie
Gentile Simonetta, grazie per il commento. La campagna di Pensare Oltre prosegue e Le consiglio il seguente link: http://www.pensareoltre.org/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=50
Al prossimo aggiornamento!
Guido Palopoli