Psicosomatica
La postura condiziona l’umore?

La nostra mente e il nostro corpo sono in stretta connessione tra loro, infatti tutto ciò che avviene a livello mentale causa reazioni conseguenti nel nostro corpo che spesso, possono tradursi in atteggiamenti posturali scorretti. Uno squilibrio dell’atteggiamento posturale, sollecita in modo inconsueto il nostro corpo generando così patologie dolorose ed infiammatorie.
Studi recenti mostrano non solo come uno stato emotivo sia in grado di influenzare la postura del nostro corpo e viceversa ma anche che, modificando la postura si ha un miglioramento dell’umore e del proprio livello di energia.
Qual è il rapporto tra postura ed emozioni?
Nella vita di tutti i giorni, ci troviamo a vivere situazioni diverse che suscitano in noi diversi tipi di emozione: rabbia, gioia, paura, disgusto, sorpresa, sono emozioni primarie che proviamo e viviamo nel continuo scambio con l’ambiente che ci circonda.
Quando ci emozioniamo, possiamo notare tutta una serie di cambiamenti che avvengono a livello corporeo esterno e quindi nella mimica del nostro viso, dei toni della voce e della gestualità corporea. A seconda dell’emozione provata la nostra postura cambia, in quanto ogni emozione è associata a particolari segnali del corpo.
La postura è quindi la posizione che assume il nostro corpo, attraverso la quale comunichiamo a noi stessi e agli altri il modo in cui affrontiamo il mondo e viviamo le emozioni.
Facciamo un esempio:
Quando ci sentiamo depressi, tendiamo ad assumere un atteggiamento di chiusura: le spalle sono chiuse verso l’interno, il torace è incassato e la schiena si incurva. Questa postura, andrà ad influenzare anche la nostra respirazione che si farà meno regolare, limitando così l’apporto di ossigeno nel nostro organismo, privandoci quindi di energia.
Nel momento in cui assumiamo questo tipo di postura, il nostro corpo invia al nostro cervello un segnale ben preciso: sono depresso, sono triste!
Questo pensiero non farà altro che alimentare le sensazioni negative legate a questo stato d’animo, portandoci a mantenere nel tempo un atteggiamento posturale scorretto di chiusura che non farà altro che spegnere gradualmente le nostre energie.
Così come uno stato emotivo può influenzare il nostro corpo, questo a sua volta influenza le nostre emozioni ed i nostri pensieri.
Un altro aspetto da dover tenere in considerazione è il respiro.
Quale è il rapporto tra postura, emozioni e respiro?
Anche la respirazione influisce notevolmente sulla nostra postura. Una respirazione non regolare, infatti, limita l’assunzione di ossigeno nel nostro corpo, privandolo di energia fondamentale per il movimento. Senza il giusto apporto di ossigeno, si vengono a creare tensioni muscolari che alterano la mobilità del corpo, impedendoci quindi di svolgere determinati movimenti. Secondo Reich, vi è una importante correlazione tra postura, emozioni e respiro: una inibizione delle emozioni, corrisponde ad un blocco nella respirazione (respirare vuol dire sentire) che si traduce in una disarmonica configurazione tra torace ed addome.
Le tensioni muscolari che portano ad una scorretta postura, possono essere quindi espressione di tensioni emotive represse.
Come può, l’assunzione di una postura eretta giovare sul nostro benessere?
Peper e coll. hanno condotto uno studio che ha permesso di evidenziare il rapporto tra emozioni e postura, evidenziando come l’assunzione di una posizione eretta possa giovare, non solo al nostro umore ma anche al nostro livello di energia.
A 110 studenti universitari, è stato chiesto di valutare il loro livello di energia prima di fare una camminata. E’ stato loro chiesto di procedere per qualche minuto in una posizione rilassata e di proseguire poi saltellando. Gli studenti sono stati invitati nuovamente a valutare il loro livello di energia dopo entrambi i movimenti. Dopo la camminata rilassata, i partecipanti hanno sperimentato una diminuzione del livello di energia e a livello emotivo, riferivano di sentirsi più depressi. Dopo aver saltellato, invece, hanno riscontrato un aumento della loro energia e un miglioramento del tono dell’umore.
Cambiando posizione, dunque, il livello di energia soggettivo può essere aumentato o diminuito.
Da questi studi emerge, dunque, che semplici accorgimenti come il cambio di postura mentre si cammina, può essere un valido aiuto per migliore il nostro umore e la nostra energia.
Questo avviene in quanto, una postura più eretta ed aperta consente alla nostra respirazione di essere più regolare, permettendo così al nostro organismo di usufruire del giusto apporto di ossigeno. Attraverso questo tipo di postura, il corpo comunicherà alla nostra mente e all’ambiente circostante un messaggio di apertura e di benessere, non solo fisico ma anche mentale. (V.K.Bohns e S.Wiltermuth).
Se la nostra postura può influenzare il nostro umore cosa possiamo fare per migliorare il nostro benessere?
Partendo dal presupposto che ogni individuo vive esperienze del tutto uniche e personali alle quali reagisce in modo del tutto soggettivo, di seguito troverete dei piccoli suggerimenti e aggiustamenti che potranno alleviare le tensioni percepite, attraverso l’apertura di un dialogo con noi stesse e con le nostre emozioni, a partire dai segnali che il nostro corpo ci invia.
- Ascoltare il proprio corpo: questo è il primo passo per contrastare questi schemi motori disfunzionali in quanto ci permetterà di capire quale sono le tensioni presenti nel nostro corpo.
Prendiamoci del tempo per ascoltare il nostro corpo, mettiamoci in una posizione comoda (supini o seduti) e se possibile con gli occhi chiusi. A questo punto cercate di ripercorrere con il pensiero ogni singola parte del vostro corpo, dalla testa ai piedi.
- In quali zone è concentrata la tensione? Testa, braccia, mani, piedi……
- Cosa posso fare per ridurre questa tensione? Piccoli esercizi di stiramento, allungamento, o cambio di ….
- Cosa mi impedisce di fare questa tensione?
2. Dedicare 5 minuti al giorno per la respirazione: di fondamentale importanza è infatti ripristinare una respirazione profonda e calma che ci consentirà di sciogliere e scaricare le nostre tensioni.
Dunque, assumete una posizione supina o seduta e chiudete gli occhi. Iniziate ad inspirare profondamente, gonfiando torace ed addome, trattenendo il respiro per qualche secondo. Durante l’inspirazione, cercate di prendere, insieme all’aria, le tensioni avvertite per farle defluire con il vostro respiro. Una volta terminata la fase dell’inspirazione, liberate il vostro respiro sgonfiando totalmente la vostra pancia attraverso l’ espirazione cercando di lasciar andare, insieme all’aria, anche le tensioni accumulate.
- Modificare l’atteggiamento posturale: essendo degli schemi motori automatici, questo passo richiede molta concentrazione e sforzo.
Per aiutarci nell’identificazione della nostra postura scorretta, potremmo inizialmente aiutarci ponendoci di fronte ad uno specchio ed osservare attentamente la postura che stiamo assumendo, per poi esercitarci durante la giornata, sia quando siamo in movimento che fermi.
Se ad esempio notiamo che le nostre spalle sono chiuse e la nostra schiena incurvata, il nostro esercizio sarà quello di cercare di mantenere una postura più aperta che permetterà al nostro organismo di ottenere il giusto apporto di ossigeno grazie ad una respirazione regolare ed alleviare possibili tensioni. Spalle larghe e schiena dritta!
4. Dare un nome alle emozioni: una volta identificate le aree compromesse, il passo successivo è quello di cercare di riconoscere l’emozione dominante. L’auto-consapevolezza emotiva, ci permette un maggior contatto con noi stessi e previene la somatizzazione a livello corporeo. Se ad esempio ci rendiamo conto che stiamo provando rabbia, cerchiamo di contestualizzarla nel qui ed ora.
- Cosa sta succedendo in questo particolare momento della mia vita che mi sta portando a vivere questa emozione?
- Come posso scaricarla in maniera consapevole e costruttiva?
Emozioni e sentimenti, prendono dunque vita attraverso il nostro corpo tanto che, quando vengono represse, possono diventare come delle vere e proprie corazze muscolari (Reich) che limitano il nostro sentire ed agire.
Più che concentrarsi sull’inibizione di alcune emozioni, socialmente non accettabili, dovremmo dunque focalizzare la nostra attenzione sulla loro costruttiva e consapevole espressione ricordandoci che:
“ Ogni persona è il proprio corpo. Nessuno è nulla al di là del corpo in cui ha la propria esistenza e attraverso il quale si esprime e si pone in relazione con il mondo che lo circonda…. Se voi siete il corpo e il vostro corpo è voi, allora il corpo esprime chi voi siete. E’ il vostro modo di essere nel mondo. Più il vostro corpo è vivo, più siete nel mondo” (Lowen).
Il nostro corpo parla per noi……restiamo in ascolto e prendiamoci cura di noi stessi!!
Oltre la bellezza dell’articolo, ottima la scelta di Reich e Lowen! 🙂