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Il ruolo educativo dei nonni

Il ruolo educativo dei nonni
Susanna Murray Pesaro ()
Psicologo
Aree di Competenza: Alimentazione, Ansia e Depressione, Genitori e Figli
Cell.: 3497881599
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Il ruolo educativo dei nonni

I nonni di oggi, proprio per il generale allungamento della vita media, non sono più paragonabili ad i “nonnini” pieni di rughe ed acciacchi di qualche decennio fa.

Oggi i nonni vanno al corso d’informatica piuttosto che in palestra o si dedicano ai viaggi in giro per il mondo.
Questo deve dar motivo di pensare che le nonne ed i nonni moderni, mai come adesso, possono essere una risorsa importante per i giovani genitori che si dividono tra il
lavoro e gli impegni quotidiani. Molto spesso l’affidare ibambini ai nonni non è una scelta, ma un’esigenza, tuttavia possiamo tentare di farla diventare anche un’opportunità grazie alla condivisione del ruolo educativo.

E’ indubbio che ognuno ha un suo modello educativo secondo il quale ritiene sia giusto crescere i bambini, ma è anche vero che così come sono frequenti gli scontri tra mamma e
papà sugli stili genitoriali o le linee di condotta da mantenere, a maggior ragione ci sono tra genitori e nonni o addirittura tra nonni paterni e materni.
Non esiste una regola valida per tutti, ma è sicuramente fondamentale che dal momento che si decide di lasciare ipropri figli dai nonni, è giocoforza accettare che anche questi diventino a tutti gli effetti figure educative ed affettive molto significative per i bambini.

E’ normale che anche i nonni potranno avere voce in capitolo, dal momento che, se i genitori non sono presenti, rimane ai nonni l’assumersi la responsabilità di prendere piccole decisioni o abitudini che loro stessi possono giudicare più adeguate per i bambini.

Certo è importante che finchè parliamo di bambini più piccini, gli orari della nanna e della pappa dovranno essere concordati con i nonni, proprio per non creare confusione nei più piccoli, che necessitano di stabilità. Mentre per i bambini più grandicelli le differenze e le diversità educative possono essere elementi arricchenti.
Infatti se i genitori si occupano di educare, di dare regole e limiti, il compito dei nonni è quello di concedere ed indulgere. E’ proprio l’indulgenza la caratteristica educativa dei nonni, quella stessa indulgenza che i genitori quando erano a loro volta figli non hanno ricevuto e che forse allo stesso tempo rimproverano agli anziani genitori.
Il tema dei vizi dati ai nipoti è comune ed in realtà non è sempre un male.

E’ importante ricordare che il bambino ha in realtà molto più risorse di quanto si pensi ed è in grado di comprendere, attraverso le differenze nelle regole educative che riceve dai genitori e dai nonni, come comportarsi con le differenti figure di riferimento ed imparare come si differenzino gli atteggiamenti a seconda delle persone con cui si rapporta: per esempio un bambino che mangia cioccolata prima di cena a casa della nonna, è consapevole che a casa propria le abitudini sono diverse ed è in grado di stare alle regole della mamma che gli vieta i dolci prima dei pasti .

Il vero problema, quindi, non sono i “vizi” , ma i commenti che fanno gli adulti rispetto i diversi approcci educativi: una nonna che critica la figlia davanti alla nipotina, perché tarda dal lavoro e lascia troppo i figli soli o i genitori che si lamentano con il bambino, perché i nonni sono incapaci di educarlo, come sanno fare loro, ecc.
Questi sono in realtà i comportamenti che creano confusione nel bambino, che teme di tradire i nonni o i genitori, mostrandosi disponibile alla relazione con gli uni o con gli altri.
Inoltre la conflittualità interna che vive il bambino è alla base dei “capricci”, che poi vanno ad alimentare il suo rapporto con i genitori o con i nonni una volta solo con loro.

In merito a non condividere alcuni interventi educativi dei suoceri, o dei propri genitori, bisogna valutare da caso a caso, ecco qualche suggerimento:
• Se vi sembra che il tipo di complicità tra nonni e nipoti pare voler mettere in discussione l’autorità dei genitori, è semplicemente la riprova che come genitori siete l’autorità e quindi ricoprite egregiamente il vostro ruolo educativo;
• E’ normale che nel momento che affidate i vostri figli ai nonni, questi ultimi si sentano in diritto di dire la loro sull’educazione dei nipoti e possano intervenire in maniera non sempre condivisa: ricordate che come voi state imparando ad essere genitori, così loro imparano ad essere nonni, quindi ci vuole tempo. In alcuni casi è bene fermarsi e parlare, per definire alcuni aspetti educativi con i nonni.
Nei conflitti e nei chiarimenti tra nonni e genitori, è importante iniziare il dialogo con “io” piuttosto che con “tu”: se lo scopo della chiacchierata è venire ad un incontro, sarà bene evitare di cominciare con le accuse, ma spiegare cosa si è fatto noi in primis e poi quali sono i nostri dubbi e chiedere aiuto, altrimenti il risultato sarà uno scontro;
• Anche se i nonni sembrano contenti di fare da baby-sitter ai nipotini, sarebbe importante per evitare lagnanze varie, che ricadono indirettamente sui nipoti, chiedere quanta disponibilità in realtà possano concedere.

Non bisognerebbe mai abusare del loro tempo, della loro energia e dell’affetto che li lega ai giovani genitori ed ai nipoti.
• I conflitti tra coniugi inevitabilmente ricadono sui figli e di conseguenza sui nonni. A volte la causa è solo apparentemente legata alla “suocera” ed alle sue “invasioni”: moglie e marito devono imparare a trovare all’interno del loro rapporto sia i limiti che le risorse,
ed assumersi la responsabilità dei propri conflitti, senza usare l’alibi delle intrusioni della suocera
, che a volte è solo la fatidica goccia..
Molti nonni oggi si trovano a fare i conti con la separazione o il divorzio dei figli. Non è facile per i più anziani, così come non lo è per i più piccoli, gestire il riassetto familiare, quindi è importante che i genitori non coinvolgano i nonni, né tanto meno i bambini, nelle loro diatribe coniugali. Ricordarsi sempre che i suoceri dell’ex sono sempre i nonni del proprio bambino, il quale ha diritto a vivere serenamente i legami affettivi con tutti i familiari.
• I genitori fanno sempre fatica a riconoscere i figli ormai cresciuti e genitori a loro volta. E’ lecito perciò che soprattutto all’inizio si sentano in dovere di dire la loro trattando i giovani genitori come degli incapaci. In realtà è solo questione di tempo e spesso è importante che i nonni sentano di essere ancora utili e che il loro ciclo vitale non è finito. Chiedere consigli agli anziani genitori, mettersi in un rapporto da madre a madre o da padre a padre può diventare sia per i genitori che per i nonni una scoperta arricchente a livello dir elazione e di crescita.
• In ultimo non tutti i problemi sono legati alla troppa presenza dei nonni, ma alla troppa assenza. Capita infatti a volte che si verifichi il problema opposto: molti nonni non se la sentono di dare disponibilità ad accudire i nipoti ed è importante che i genitori accettino questa situazione senza farne un dramma. Può essere questione di tempo (non tutti amano l’idea di diventare nonni, spesso può essere vissuto come l’arrivo della vecchiaia) quindi è sempre meglio lasciare una porta aperta ai neo-nonni, chissà che in seguito non sentano il desiderio di dedicarsi ai nipoti con più frequenza.

BIBLIOGRAFIA

Laniado Nessia; Pietra Gianfilippo  “W i nonni. Alla riscoperta di un ruolo da sempre importante e oggi tutto da inventare” 2006, Red Edizioni

Oliverio Ferraris Anna,  “Arrivano i nonni “ , 2005, Rizzoli

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