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Gps e calcolatrici «addormentano» la mente

Usare più la testa e meno la tecnologia!
Anche il cervello, come il corpo, ha bisogno di esercizio per non perdere colpi.
Ogni professione tende a specializzare alcune funzioni e aree cerebrali, mentre altre vengono lasciate inattive, come spiega Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo e presidente dell’associazione Assomensana, che dal 2004 è impegnata nella prevenzione dell’invecchiamento mentale a ogni età. “Le abilità mentali utilizzate quotidianamente da chi svolge un’attività intellettuale come giornalisti e insegnanti sono molteplici e spesso ben allenate – spiega -. Problem solving, pianificazione, abilità di multitasking, linguaggio parlato e scritto sono veri e propri strumenti di lavoro”. Queste attività, continua l’esperto, stimolano le aree a livello dei lobi frontali e le strutture corticali della zona anteriore del cervello. Mentre altre abilità, come ricordare appuntamenti e numeri di telefono, gestite da altre aree del cervello, vengono trascurate. “Da qui l’importanza di stimolare tutte le aree cerebrali con la ginnastica mentale che, oltre a migliorare la qualità della vita nel presente, aiuta a ritardare l’insorgere delle demenze senili nel futuro – spiega l’esperto -. Sono sufficienti anche solo quattro sessioni di training cognitivo di un’ora a settimana per avere i primi benefici”.
Le strutture latero-posteriori e sottocorticali deputate al mantenimento del ricordo di appuntamenti e numeri di vario tipo vengono trascurate anche da chi fa un lavoro intellettuale, spiega Iannoccari, perché ormai si tende sempre di più a delegare il ricordo alle cosiddette “protesi mentali”, come computer e agende elettroniche. “Sempre più spesso, infatti, i calcoli vengono eseguiti con la calcolatrice e la memoria prospettica, ovvero quella che attiviamo per ricordare appuntamenti e numeri di telefono, è affidata ad agende, rubriche e palmari”. Anche l’attenzione selettiva, ossia la capacità di discriminare singoli dettagli, risulta compromessa dalla necessità di operare su grandi quantità di informazioni in poco tempo, “e anche il linguaggio, che verosimilmente è sollecitato senza sosta, potrebbe restringersi al vocabolario specialistico e trascurare le abilità connesse di fluenza fonetica e semantica”. E, infine, gli effetti negativi dello stress interferiscono con la memoria a lungo termine: per mantenere la mente elastica e lucida, quindi, l’esperto consiglia di tenerla allenata con esercizi appositi: “Non bisogna però aspettare la pensione per darsi da fare: così come si comincia da giovani ad andare in palestra, da giovani bisogna iniziare un training mentale costante”.
Ecco alcuni semplici esercizi da fare ogni giorno.
In ufficio: non utilizzare le “protesi mentali” è un modo per attivare le proprie abilità e tenersi in esercizio: pertanto è utile fare i calcoli a mano, cercare di ricordare gli appuntamenti, i numeri di telefono e le ricorrenze senza l’aiuto dell’agenda. Come anche orientarsi in auto con le mappe su carta anziché con il GPS.
La sera: poiché durante il giorno si devono affrontare mille cose tutte insieme, è importante recuperare le energie mentali in un luogo di “decompressione”. Yoga e meditazione sono ottime oasi di relax, ma può anche essere sufficiente il semplice ascolto di musica in clima sereno. E poi, dopo aver rallentato il ritmo tipico della giornata, si possono riepilogare i momenti salienti della giornata, i nomi di chi abbiamo incontrato, i numeri che abbiamo digitato, i concetti che abbiamo appreso e gli errori che abbiamo commesso: “Questo – conclude Iannoccari – è un esercizio complesso che allena più abilità contemporaneamente e stimola il consolidamento dei ricordi”.
Infine nel tempo libero, consiglia l’esperto, può essere un piacevole esercizio intrattenere conversazioni con persone che non appartengono al proprio mondo lavorativo, e cimentarsi in attività che sviluppino e potenzino l’attenzione selettiva come costruire puzzle o modellini.
FONTE: http://salute24.ilsole24ore.com