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E’ giallo il colore della protesta degli Immigrati

Monica Valli Roma (RM)
Psicologo
Aree di Competenza: Ben-essere, Dipendenze

1 Marzo 2010 “Sciopero degli Immigrati”: è stato scelto il colore giallo per rappresentare la “prima giornata senza immigrati”, indetta dal movimento “Primo Marzo 2010” , nato sull’onda dell’indignazione dei fatti di Rosarno.

L’iniziativa si ispira all’idea, sorta in Francia nel 2008, della “journée sans immigrés: 24h sans nous” (Giornata senza immigrati: 24 ore senza di noi), con il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli stranieri nell’economia e nella società, e respingere le politiche razziste.

La presenza degli stranieri costituisce, infatti, una vera e propria risorsa sia per la cultura che per l’economia di un paese.

Con la protesta si vuole creare un vero black-out degli “altri”, ovvero di chi lavora spesso nell’indifferenza e costretto al silenzio. Si vuole dare alla gente la possibilità di riflettere sull’importanza degli immigrati per la tenuta della società italiana; e richiamare l’attenzione sui diritti delle persone e non solo degli immigrati, perché, ci ricorda Stefania Ragusa, presidente del Comitato Primo marzo 2010, “quando iniziano a saltare i diritti di un segmento sociale sono a rischio i diritti di tutti”.

Emerge, quindi, la seria preoccupazione per la deriva di razzismo istituzionale che sta caratterizzando il nostro Paese.

A tale proposito è stato pubblicato un Manifesto dedicato ai rom schedati, agli africani di Rosarno perseguitati e a tutte le vittime anonime del razzismo. Si tratta dell’iniziativa lanciata dall’associazione SOS Razzismo, che ha diffuso il Manifesto “Non toccare il mio amico!”, contro il razzismo in Italia, per denunciare le leggi italiane sull’immigrazione e chiedere un risveglio della società civile contro la “deriva xenofoba” del Paese.

Che cosa è la xenofobia?

Il significato etimologico della parola deriva dal termine greco “xenophobia”, composto da “xenos” “estraneo”, “insolito” e “phobos”, “paura”: xenofobia è dunque la “paura dell’estraneo” o anche “paura dell’insolito”. Con questa forma di fobia, l’umanità si è dovuta confrontare probabilmente sin dalla sue origini. Essa affonda le sue radici in sentimenti e meccanismi ancestrali che rimandano alle dimensioni più profonde e resistenti della psiche umana. L’atteggiamento xenofobo può non limitarsi alla semplice paura, ma sfociare in una vera e propria intolleranza e discriminazione nei confronti dell’oggetto della propria paura. Il razzismo, ad esempio, è tutto ciò che porta la xenofobia a farsi ostilità, aggressività, discriminazione.

Le persecuzioni xenofobe si alimentano della dinamica “aggressore–vittima”, ma poiché per la mente umana è insopportabile aggredire un altro essere umano senza averlo pensato prima come aggressore, si procede ad una sorta di sua disumanizzazione, che inizia con il definire l’altro come nemico. Un certo clima politico, che tende a seminare la paura, a fomentare luoghi comuni e leggende sugli immigrati – supportando così l’idea di essere minacciati e assediati – finisce per fare dello straniero l’ “oggetto fobico”, il “capro espiatorio”.

La manifestazione in “giallo” 1 Marzo 2010 vuole essere invece espressione dell’integrazione multietnica, volto e voce di un movimento “meticcio” che vede uniti al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni e chiunque condivide il rifiuto verso ogni forma di discriminazione ed intolleranza.

Non a caso il logo dell’iniziativa, opera dell’artista siciliano Giuseppe Cassibba, rappresenta otto volti umani inseriti in quadrati sovrapposti uno a fianco all’altro, mentre la testimonial è Mafalda, la bambina creata dalla matita di Quino, sempre impegnata nel sociale e per la pace nel mondo!


Riferimenti bibliografici

Fiore I., Le dinamiche psicologiche che rendono gli uomini xenofobi, Rivista di Psicologia Clinica n.3 – 2008 (261-284)

La Repubblica.it – Homepage

Non Toccare Il Mio Amico – Manifesto Contro Il Razzismo in Italia

http://www.civati.it/mandiamoliacasa.pdf

Primo Marzo 2010 Sciopero degli stranieri

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