anoressia
drunkoressia: un’altra faccia dell’anoressia

Digiunare tutto il giorno per concedersi file di “one shots” durante l’aperitivo sembra l’ultima trovata di molte donne anoressiche per disinibirsi nelle relazioni interpersonali, illudendosi di salvare la linea ma mettendo a rischio la propria salute.
Come si presenta
Il termine “Drunkoressia” descrive una dannosa abitudine che è stata osservata in molte giovani donne che soffrono di anoressia. Digiunano per 24-48 ore, sostenendosi solo con acqua e sigarette ma alle 19, quando scatta il rito dell’happy hour, molto in voga tra i giovani, si concedono file di bicchierini di superalcolici, ingerendone molti l’uno dopo l’altro, a digiuno o dopo aver fatto un assaggio dal buffet dell’aperitivo. Il fenomeno è stato descritto dalla dottoressa Maria Cristina Campanini durante un convegno svoltosi il 5 giugno 2009 a Milano, organizzato dall’Ospedale San Paolo per discutere un progetto sui disturbi alimentari nell’infanzia e nell’adolescenza.
Gli effetti dell’alcol sul corpo femminile a digiuno
Le persone che soffrono di anoressia, ossessionate dalle calorie e dall’aumento di peso, sono perfettamente a conoscenza di quanto sia calorico l’alcol, ecco perché preferiscono digiunare pressoché totalmente tutto il giorno pur di concedersi molti drink durante l’aperitivo. Purtroppo però, l’alcol se assunto a digiuno viene assorbito molto più rapidamente dall’organismo e i suoi danni si moltiplicano nel corpo delle donne. Uno studio condotto dall’ Istituto Superiore di Sanità ha, infatti, rilevato quanto le donne siano più vulnerabili all’alcol a causa della ridotta capacità, rispetto all’uomo, di metabolizzare l’etanolo. Se bere alcol diventa un’abitudine gli effetti sul fegato, sul sistema cardiovascolare e su quello gastrico saranno più gravi e immediati che negli uomini.
Gli effetti “secondari” dell’alcol
Dasha Nicholls, psichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza e co-direttore del servizio di Feeding and Eating Disorders nel Great Ormond Street Hospital di Londra ha osservato che le donne che soffrono di disturbi del comportamento alimentare ricorrono spesso all’alcol, benché con differenti motivazioni. Per alcune l’abuso di alcol rientra nella propria incapacità di gestire gli impulsi, altre donne vi ricorrono per cercare di tacitare il senso di colpa dopo aver mangiato troppo, per raggiungere presto un senso di sazietà o per gestire le difficoltà relazionali.
Rispetto alle difficoltà di entrare in relazione da parte delle donne anoressiche, in particolare, Ignazio Majore, sostiene che la persona che soffre di anoressia percepisce le relazioni molto invasive, come se i confini mentali tra sé e gli altri fossero più labili mettendo, così, in pericolo un’individualità fragile. Il rifiuto del cibo diventa, allora un rifiuto del mondo e delle persone. Su una profonda difficoltà ad entrare in rapporto con gli altri l’alcol potrebbe svolgere, dunque, per molte donne anoressiche, il ruolo di facilitatore di contatti interpersonali grazie alla sua capacità di disinibire il comportamento e rendere più “fluidi” i rapporti interpersonali.