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Essere bella giorno e notte

Fa riflettere il caso della giovane sudcoreana che per due anni ha tenuto sul viso un consistente strato di trucco per mantenersi sempre perfetta. Anche di notte.
Bae Dal Mi, una bella ragazza di 20 anni, ad un certo punto della sua vita ha deciso di non vedere più il proprio viso acqua e sapone. Per due anni non si è mai struccata ma anzi rinnovava di continuo il trucco fin tanto da trasformare la sua faccia in una maschera. La maschera, tra l’altro, di un’adolescente di 14 anni. È così che voleva mostrarsi agli occhi degli altri. Per porre rimedio a questa situazione la mamma di questa ragazza ha chiamato la redazione di un reality la quale in tutta risposta ha organizzato l’incontro con un medico. In diretta Bae ha accettato di farsi struccare e quello che si è presentato agli occhi del medico è stato sconcertante quanto prevedibile: il viso della ragazza dimostrava 20 anni di più.
L’ostruzione dei pori della pelle per così tanto tempo ne ha determinato un precoce invecchiamento. Ogni giorno si depositano sul viso anche agenti inquinanti e sebo. Se la pelle non viene regolarmente pulita a fondo non potrà ossigenarsi e, quindi, rinnovarsi. Se le conseguenze a medio termine possono essere la nascita di punti neri e brufoli, a lungo termine, si rischia un invecchiamento precoce dell’epidermide.
Ma come ha reagito Bae nel rivedere il suo viso al naturale ma invecchiato di 20 anni? Una reazione di orrore o angoscia poteva essere scontata e, invece, la ragazza senza troppo scomporsi, ha comunicato che farà degli interventi di chirurgia estetica non solo per correggere il danno che ha provocato ma anche per ritoccare 10 punti della sua faccia che non le piacciono.
Il caso di Bae, per quanto estremo, ci permette di riflettere sul fatto che un conflitto con la propria immagine, piuttosto frequente in adolescenza, non viene affrontato mediante un’elaborazione psichica, non porta la persona a lavorare su di sé al fine di integrare e accettare anche le parti del proprio corpo che non piacciono. La chirurgia estetica sembra essere una soluzione comoda che rapidamente allontana da sé quello che non piace di se stessi per avvicinarsi sempre di più ad un’immagine ideale. Ogni parte del proprio corpo diventa allora “ritoccabile”: dal naso, al seno, ai glutei. La bruttezza viene combattuta come un acerrimo nemico, a tutte le età.
Tutti noi assorbiamo quotidianamente una mole enorme di messaggi massmediatici che ci inducono a credere che la bellezza sia un valore assoluto, è difficile non esserne minimamente influenzati. E forse un aspetto su cui riflettere è che progressivamente si è passati dal prendere spunto dai consigli dei mass media, adeguandoli alla propria personalità e al proprio fisico per arrivare ad un asservimento ai modelli ideali propagandati (Pasini, 2005). L’adeguamento acritico ad uno standard di perfezione e l’iperadattamento ai diktat sociali possono nascondere un io debole: si affida al verdetto dello specchio la definizione della propria identità e il grado di accettazione e affetto verso se stessi.
Una domanda a cui si può cercare di rispondere è: in che modo si pensa che cambierà in meglio la propria vita dopo aver raggiunto il modello di bellezza a cui ci si ispira?
Curare il proprio aspetto fisico ad ogni età, valorizzare il corpo e anche un ritocco dal chirurgo estetico possono rientrare in un atteggiamento di cura di se stessi purché non si perda il rispetto per la propria specificità, quella che spesso si nasconde dietro ai nostri presunti difetti.
Fonti
Mancini M. “Ecco cosa succede quando si esagera col trucco: la storia di Bae Dal Mi”, 6 maggio 2011, http://www.medicinalive.com/storie-di-medicina/trucco-esagerato-conseguenze/
Pasini W. “Dietro la bellezza”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005.
http://divinas.altervista.org/viso.htm